08/02/15
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Afghanistan, scoperte enormi ricchezze minerarie: tesoro da 1000 miliardi di $
Giacimenti di oro, litio, rame e ferro trovati da un team di esperti del Pentagono e da geologi americani
NEW YORK (14 giugno) - Gli Stati Uniti
hanno scoperto in Afghanistan un tesoro di giacimenti minerari che
potrebbe radicalmente cambiare l'economia afghana, finora basata sulla
produzione di oppio, e il corso della guerra. I giacimenti, secondo il
New York Times che cita in proposito alti funzionari del governo
americano, valgono circa mille miliardi di dollari e includono vene di
ferro, rame, cobalto, oro e litio.



È stato un gruppo di geologi americani a scoprire, partendo da
vecchie mappe lasciate dai russi, l'esistenza di enormi giacimenti di
ferro, rame, cobalto oro e litio per un valore di quasi mille miliardi
di dollari. «È un potenziale enorme», ha confermato il generale
americano David Petraeus, responsabile del Comando Centrale Usa, che
comprende anche l'Afghanistan. Un memorandum interno del Pentagono
sottolinea che l'Afghanistan potrebbe diventare "l'Arabia Saudita del
litio", un materiale fondamentale nella produzione di batterie
elettriche non solo per i laptop ma anche per le auto elettriche.
Rendendo l'Afghanistan un concorrente della Bolivia nel mercato mondiale
del litio.



Gli esperti americani avevano già completato nel 2007 le mappe del
tesoro
minerario dell'Afghanistan, usando un vecchio aereo Orion P-3
della Navy Usa dotato di speciali apparecchiature, ma è stato solo in
tempi più recenti, quando una task force creata dal Pentagono per
studiare il potenziale economico del paese ha cominciato a studiare le
mappe, che è emerso il grande impatto della scoperta sul futuro
dell'Afghanistan.



La rivelazione del grande tesoro naturale esistente in Afghanistan
- che può diventare uno dei maggiori produttori mondiali di materie
prime importanti come il ferro e il rame - può creare diverse
conseguenze. Le compagnie americane, che finora avevano mostrato scarso
interesse per gli investimenti in Afghanistan, faranno scattare adesso
sicuramente una corsa alla conquista dei diritti di sfruttamento dei
giacimenti minerari del paese. Ma dovranno vedersela con la concorrenza
di altri paesi che hanno giocato d'anticipo, come la Cina che è riuscita
ad ottenere i diritti per lo sfruttamento di una miniera di rame
(pagando una bustarella di 30 milioni di dollari al ministro competente,
sostengono gli americani).



La vicenda esemplifica un altro aspetto importante della
situazione: le accuse di corruzione che già rimbalzano in modo
abbondante nell'ambito del circolo di potere del presidente Hamid Karzai
e nel resto del paese. L'improvviso giro di affari creato dallo
sfruttamento delle risorse minerarie dell'Afghanistan è destinato a
moltiplicare a sua volta i già numerosi casi di corruzione.



Un altro problema nasce dal fatto che alcuni di questi giacimenti si
trovano in zone a forte presenza talebana e nella esplosiva regione di
confine tra Afghanistan e Pakistan (compresi giacimenti d'oro). «Queste
scoperte sono una grande notizia per il popolo afgano - ha commentato
Waheed Omar, portavoce del presidente Karzai - Queste ricchezze si
trasformeranno in un beneficio per tutti gli afgani e cambieranno il
futuro del paese». Ma intanto potrebbero già cambiare i rapporti tra gli
Stati Uniti e le autorità al potere in Afghanistan.

Fonte



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